Pescatori di inquilini
Di grida represse
di pensieri scalzi
di infide lavatrici
di cinture e bastoni
traboccano
i palazzi
come le reti dei trabucchi
singhiozzano
sangue di pesci
dall’Adriatico ai bastioni
di una periferia disoccupata.
Di grida represse
di pensieri scalzi
di infide lavatrici
di cinture e bastoni
traboccano
i palazzi
come le reti dei trabucchi
singhiozzano
sangue di pesci
dall’Adriatico ai bastioni
di una periferia disoccupata.
Una colata di cemento e repressione ci tiene incollati alle finestre di non più verdi città, vite di conservanti e carte da pacchetti. Come una nuvola si sfoga su fili elettrici scoperti i vuoti d’aria degli spazi chilometrici cortocircuitano i sentimenti che imboccano sentieri eretici tuttavia mai arresi all’idea di non tornare ortodossi. Ma come…
I’m here, wherever here is. I’m in a spoiled universe chosen by a splendid destiny called “mommy”. By chance, under a rain of pains called “lives”. What am I gonna get in return? Anything, but my body’s dust, some blood, my useless wireless, and the memory of me as a lines-producer, just beyond an odd…
Siamo alberi dotati di radici affondate nella terra. Ci sorreggono i nostri amori. Come energia solare, minerali nel suolo, acqua di pioggia, vento, tuono. Nessuno di questi elementi si sognerebbe di reclamare l’albero tutto per sé, eppure tutti sanno di contribuire, in qualche modo oscuro, al nutrimento di quell’essere. Matteo Iammarrone
Med min penna kan jag inte förändra nånting. Hon kommer att fortsätta att bedöma mig för sättet jag uttrycker mig. Att jag har bott här i tre år bara, kan hen inte veta. På min fråga om hon har nån aning om vad det betyder att vara född som man, att inte få lika mycket…
Vent’anni e chissà quanti altri ancora con gli occhi appiccicati a uno schermo a più schermi, ai touch screen e non lambirsi la schiena. Vent’anni con gli occhi sbarrati da suora devota al tempio di un luminescente silenzio e così, distratta e stantia dall’ultimo solstizio tecnologico. Vent’anni e languire nei pasti, durante i passeggi di…
Come un grande amico di quelli sporadici come i crateri terrestri come una foglia di fica che reinventa il mito dell’impudicizia come delitto Saturno, donna poliandrica, galleggia dalle parti dei corpi grossi, centro di raccolta e rodaggio infilata in tanti anelli, tanti quanti sono i suoi amanti.