Pescatori di inquilini
Di grida represse
di pensieri scalzi
di infide lavatrici
di cinture e bastoni
traboccano
i palazzi
come le reti dei trabucchi
singhiozzano
sangue di pesci
dall’Adriatico ai bastioni
di una periferia disoccupata.
Di grida represse
di pensieri scalzi
di infide lavatrici
di cinture e bastoni
traboccano
i palazzi
come le reti dei trabucchi
singhiozzano
sangue di pesci
dall’Adriatico ai bastioni
di una periferia disoccupata.
Somigli ad un mare, è aperto, ed invade un pianeta altro. Il tuo è un dito capriccioso di un capriccio bislacco e lo intingi nell’acquolina della mia bocca smorta che spingo nell’acquario della tua diafana barchetta E null’altro mi interessa se non riesumare il tepore estivo della ragazza computer di te, oceano intrepido delle possibilità,…
Parlammo con parole partigiane, scivolando su particolari paranoie. Partimmo da partigiane polveriere schiantandoci contro sistemi senza tregue e frontiere. Cantammo di libertà limitrofe e lontane ostentando sentiti scontri sentimentali. Era come sabotare occasioni occidentali Era come acculturarsi di canzoni Era come fare l’amore.
I got as a gift from her a piece of paper in which one day fancy dark chocolate from Belgium was wrapped in. ”Chocolate From Heaven” was the name on the package. Every night the Heaven detached from my wall. Every morning I was used to hang it on again My trials to patch the Heaven…
(Medan somliga gick på högskolan med covid dolde andra sig bakom viruset som ett skydd mot apati. Medan somliga sörjde att vintern hade kommit fantiserade andra om att dö martyrernas död för att lämna ett avtryck, en garanti).
Ero un illuso, un ignorante, un illuso, un ingenuo, ma ero felice. Pian piano ho cominciato a capire, ho cominciato ad essere infelice. Ho assunto coscienza, più o meno con classe. Ho assunto coscienza, più o meno di classe. Ho deciso di cambiare me stesso, ero triste, infelice poiché non ci riuscivo. Sono infine riuscito…
C’è una lei in una camera al piano terra del mio cuore capiente, sotto le coperte, spaventata. Dietro le croste di pittura della parete della stanza è nascosta una scritta: “C’è aria desiderante di liberazione in questa città. La liberazione è qui che riposa”. Qualsiasi sciocca celebrazione di Carlotta sarebbe un gioco da bambini, un’illusione…