Non si esce sani dagli anni dieci (2016, L’oceano nell’anima edizioni) è il mio nuovo libro. Ordinabile dalla sezione libri di questo sito oppure acquistabile presso alcune librerie che trovate segnalate nella stessa pagina. La versione E-Book è invece acquistabile da questo link.
125 pagine di poesie intermezzate da brevi partiin prosa che le contestualizzano, le introducono, le commentano. Come se la prosa fosse il mio mondo che, almeno in parte è anche il vostro e la poesia qualcuno che mentre lo attraversate vi chiede di fermarvi un attimo, di costruirvi una parentesi poetica nella prosaicità del quotidiano. Un messaggio dalle muse, un post-it su un monitor, a terra, nel cielo di un parco.
Come sono queste poesie? Direi composizioni per lo più devote ad un gergo
giovanile, ai nuovi inglesismi, al linguaggio del cantautorato indie da cui sono massicciamente influenzato. Non poesie ordinarie e quasi mai metricamente regolari. Poesie sperimentali diciamo.
Poesie che affrescano amori inclusivi, sentimenti poliamorici, poliglotti, polifunzionali, amori mai banali.
Poesie romantiche insomma, ma senza gli ingombri del vecchio mondo.
Questo mio libro medita assieme al lettore. Si chiede cosa sia l’amore e smonta le narrazioni romantiche dominanti, riflette sul senso della proprietà, sul futuro del capitalismo e sul futuro stesso della poesia che poi è il futuro dell’uomo. Lo fa attraverso la poesia stessa, e le brevi parti in prosa. La poesia come distruzione e ricostruzione della realtà, immaginazione utopica che non è da contrapporre alla razionalità, ma è la necessaria estensione della razionalità stessa così come la scienza non è nemica dell’immaginazione o della letteratura (che pure deve essere consapevole delle propria finzione), ma una necessaria alleata. La poesia insomma non è morta, ma viva più che mai attraverso i post-it, i post sui social network e il cantautorato indie, e può salvarci, può svolgere un ruolo chiave in quel salvataggio collettivo che tanto auspico, ha un ruolo politico (non a caso uno dei primi paragrafi introduttivi si intitola ”A cosa serve la poesia: una polemica politica”). Sono questi i temi principali, temi che sto cercando di approfondire e di trattare in maniera più chiara e definita nel corso delle presentazioni, anche suscitando polemiche e alimentando dibattiti (perché no).
Di seguito trovate il video dei primi 20 minuti di presentazione a Pescara presso il Circolo Babilonia (per scoprire le date delle prossime presentazioni tenete d’occhio il box di facebook nella colonna destra di questo blog oppure andate nella sezione libri).
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