Io osservatore in una scuola superiore svedese

Coming back at school. My dear, hatred school. Barracks, prisons, schools also here,

prisoners in better conditions but prisoners.

I’m beginning my experience as observer in a Swedish high school.

This famous Swedish socialdemocratic system…

Observing how socialdemocratic citizens are growing up…

Qualche pensiero polemico buttato lì su facebook per dire che tra qualche giorno entrerò come osservatore (vogliamo dire “tirocinante”?) in una scuola superiore svedese (un “gymnasiet”), in quanto studente del corso di Swedish Educational System (Sistema educativo svedese).

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Dalla scuola sono fuggito scottato e nella scuola torno per crescere, ma in un’altra veste, molto distante dalla prima in un posto totalmente diverso da quello della mia infanzia e dalla mia adolescenza. Per la fortuna e la serenità dei ragazzi e delle ragazze. Almeno credo.

Il suddetto corso culminerà con un paper di raffronto tra il Sistema educativo italiano e quello svedese. Mi prometto di non fare sconti a nessuno nei miei giudizi. Non all’Italia, ma nemmeno alla Svezia. Una mia prof delle superiori diceva che eravamo fortunati, che le superiori erano un ambiente protetto. Non sono d’accordo. Mi sento molto più protetto ora che sono trattato alla pari in un posto in cui gli studenti sono trattati alla pari, come soggetti pensanti e degni di opinioni che contano. Questo almeno dicono i loro testi che sto studiando. Da Martedì faro il possibile per verificarlo, scovare i punti deboli e suggerire miglioramenti. Resta comunque una scuola la loro molto connessa e impregnata della loro idea di società, che è quella socialdemocratica e radical-chic-attraente. Che però proprio perhé socialdemocratica e non (ancora) socialista seppure potenzialmente garantisce a tutti e tutte una vita dignitosa, ha tanto del marcio del consumismo e dell’americanismo più avvilente.

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