Il serpente dei cassonetti
Adagio adagio striscio
nel disagio
della civiltà
ci vuole coraggio
ci vuole un temperamento antico,
velleità
Adagio adagio striscio
nel disagio
della civiltà
ci vuole coraggio
ci vuole un temperamento antico,
velleità
Quando morirà Fiore dalla sua bara sgorgherà letame che diventerà cemento con cui si costruirà una stazione sui cadaveri di quei sette bambini che passavano per Bologna quel 2 Agosto 1980. In Via Zamboni 38 Charlie non fa più surf, ha smesso dal Capodanno ’78, da quando l’onda se l’è mangiata il deserto. E una…
Lavaggio di pensieri già asciutti in acqua tiepida. com’è calda la piazza della tua pelle è feroce la scottatura bruciatura di lacrimogeno individuato il soggetto sbaragliato l’umano procediamo all’arresto dell’ossigeno.
Nessun odio nell’amore che abbiamo fatto solo la volontà di trovare un punto medio tra Stoccolma e Roma un desiderio di sintesi una stanza segreta un pianoforte su un panorama selvaggio tra i boschi, il mare e le catene. Matteo Iammarrone
A piedi nudi il poeta dinanzi la pagina bianca La pagina bianca che è l’opposto dei suoi piedi nudi segnati d’inchiostro dei terreni carezzati, dei bacini calpestati dal poeta dinanzi la pagina bianca che ora getta nella pagina bianca il suo incommensurabile astio.
Siamo alberi dotati di radici affondate nella terra. Ci sorreggono i nostri amori. Come energia solare, minerali nel suolo, acqua di pioggia, vento, tuono. Nessuno di questi elementi si sognerebbe di reclamare l’albero tutto per sé, eppure tutti sanno di contribuire, in qualche modo oscuro, al nutrimento di quell’essere. Matteo Iammarrone
Voglio rotolarmi nel fango, nelle viscere dei prati, delle nevi, nelle ombre snervanti, nei fiumi fatati Voglio essere sporco. Voglio sporcarmi di liquore e navigarci con te dentro, appiccoso, appicosi, appiccicato. Voglio essere sporco. Voglio scrollarti la terra di dosso ma solo per gettartene altra Voglio leccarti la terra e la melma sui seni ma…