Il nutrimento
J. e M. in un universo che gira attorno al cibo e al nutrimento decidono di incontrarsi in uno di questi posti polivalenti del loro strano mondo, dove c’è innanzitutto una mensa, ma anche un parco giochi, un giardino, e dei libri.
J: ”Allora, M. hai percorso diversi chilometri per venirmi a trovare, parlando di cose scottanti, come ti sembrano le posate di questa mensa? Certe volte le trovi sporche e molte altre fragili che quando tagli una portata ti si spezzano dentro e finisci per mangiare anche la posata”
M. annuiva. Non era di quello che voleva parlare, non era a quello che aveva pensato, M. aveva fame.
J., con voce da confessionale: ”L’altro giorno ho sbagliato di grosso a farmi portare i sottaceti, la notte poi non sono riuscita a dormire per i crampi allo stomaco, dovevano essere più leggeri e meno speziati quei dannati sottaceti, ed invece mi hanno causato un coinvolgimento grastico-emotivo inaspettato, mai più guarda, mai più…”
M: ”capisco”
J: ”Guarda il cameriere poi, quello alto, biondino, che a trent’anni ha già le rughe, quello ogni volta che ti porta da mangiare sembra invidioso, è agitato, abbandona il piatto davanti alle tue fauci e scappa come avesse appena innescato un ordigno o come se il piatto stesso fosse radioattivo o come se la sua vista possa mettere a repentaglio la sua incolumità.”
E su quella scia si continuò, fino a che:
M: ”Sarò sincero anch’io per una volta, se sono venuto qui è perché io, come è naturale…ho fame!”
J: ”Hai fame?”
M: ”Sì!”
J: ”Ah bè, non è un problema mio. Io qui ci sto sempre e posso ordinare quello che voglio, quando voglio, a tutte le ore del giorno…insalate, paste, grigliate, bistecche vegetali, frutti esotici, un minimo di preselezione della qualità dei prodotti e si mangia. Certo, stare dentro ai cibi è impossibile e non sempre puoi prevedere i risultati di quello che vai a mangiare, la certificazione di qualità non è una scienza esatta.”
M: ”Ma allora è questo il tuo segreto! Ecco perché riesci a discutere serenamente di tutto il resto, a soffermarti su questi dettagli che a me sembrano inutili, a partorire riflessioni disinteressate e a ricordare i versi poetici dei libri…tu sei già sazia!”
J: ”Può darsi, in effetti sì, mi sento sazia… e allora dedicarmi al resto è forse più facile che nel tuo caso, quando si è sazia al resto ci si dedica meglio, e con più serenità”.
M.Iammarrone