Dolce distruzione di un amore
Io sono stato dove tu
m’hai lasciato imbevuto
zuppo esausto di liquore
Non ricordo più il colore
Non ricordo più come gli girava in quell’istante
Forse affogavo nel sudore freddo
O forse raffreddavo la luce del lampione cangiante
Io sono morto dove lei
m’ha pugnalato il viso
sfregiato, sfitto, scomposto dal gioco
Non ricordo più l’odore
Non ricordo più il sangue
come le girava in quell’istante
Forse sapeva di vetri dei lampioni
O forse sintonizzava il suo grido su antichi e nuovi dolori