Video e WebTv regolamentate: l’ennesima legge per Mediaset e il duce

Il decreto legislativo sulla Tv (ribattezzato decreto Romani dal nome del viceministro per le Attività Produttive che l’ha ideato) sta incendiando lo scontro tra maggioranza e opposizione per i ”regali” a Mediaset che conterrebbe e per le norme sulla pubblicità, che paiono pensate apposta per mettere in difficoltà Sky.

In questi giorni il decreto Romani è al vaglio della Commissione Cultura e Trasporti, la quale produrrà un parere non vincolante; la parte che interessa Internet è quella che, secondo il deputato del Pd Paolo Gentiloni (ex ministro delle Comunicazioni) ”sottopone la trasmissione di immagini sul Web (dalle Web Tv a You Tube) a regole tipiche della televisione”.

In particolare, nel momento in cui questo testo dovesse entrare in vigore, per trasmettere via Web sarebbe necessaria l’autorizzazione ministeriale preventiva, limitando pesantemente (se non condannando a morte)”l’attuale modalità di funzionamento della rete”, come spiega ancora Gentiloni: in pratica, questo decreto sembra un nuovo bavaglio per Internet, questa volta per quanto riguarda i video.

Nè tranquillizza – sebbene qui si entri nel campo delle ”coincidenze sospette” e non in quello dei fatti – la fiera opposizione di Mediaset a YouTube, senza contare che Mediaset stessa ha da poco attivato un proprio portale video perriproporre in Rete i programmi televisivi trasmessi.

Sottoporre la televisione via Internet alle regole della televisione significa anche dare ai provider ”le stesse responsabilità delle emittenti televisive, solo che queste si occupano direttamente dei contenuti, mentre YouTube si limita a mettere a disposizione le proprie piattaforme agli utenti: a spiegarlo è Marco Pancini, di Google Italia, che teme anch’egli le conseguenze del decreto.

Né gli Isp sono più favorevoli, in quanto tra le nuove norme ce n’è una che dà al Garante per le Comunicazioni il potere di imporre loro di rimuovere i contenuti che violino il diritto d’autore; in caso contrario, rischiano una multa anche di 150.000 euro.

”È come ritenere l’azienda che si occupa della manutenzione delle autostrade responsabile per quello che fanno coloro che guidano le automobili. Non ha senso spiega Dario Denni, segretario generale dell’Associazione italiana Internet Provider.

E pensare che il decreto Romani era nato soltanto per regolare il product placemente, ossia il posizionamento dei prodotti con marchi visibili in televisione e durante i film, recependo una direttiva europea.

Guardate il video : )

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