Come qualcosa di spalmabile

Le nostre linee dei bus

si scontrano soltanto due volte su sette

una settimana sì e una no

in una libreria carente di certe risposte,

futura maestra dalle gote rosse.

 

Coi tempi che corrono meglio spalmarsi

come burro d’arachidi sul pane finto,

coi tempi che mordono meglio non correre.

 

Diventerò afono a furia di inseguirti,

diventerò afono a furia di chiamarti nel microfono stasera,

come invoco il risveglio dei sensi di tutti senza tuttavia

per forza volere la primavera.
Le nostre barchette di carta il più dei giorni

se ne stanno arenate a riva di quel lago sopra i colli,

ma due volte su sette, come stasera che la natura è sorridente e poco avara,

il lago abbraccia l’acquitrino della riva,

lo sommerge e le barchette di carta sprona.

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