Manipolazione dei media sul corteo NO EXPO – Milano Primo Maggio
Negli ultimi giorni non ho avuto modo di connettermi né quindi di fare le dovute osservazioni sui fatti di Milano del Primo Maggio. Io c’ero. Ho spulciato tutti i giornali che ne hanno parlato e seguito molti dei media e nessuno, dico neanche uno si è occupato dei contenuti della protesta NO EXPO, né qualcuno si è preoccupato di menzionare le altre decine di migliaia di manifestanti (almeno 30.000, molti milanesi) che hanno sfilato nel corteo alternativo distaccatosi dopo l’inizio degli scontri, manifestanti che erano una città intera se paragonati ai 500/1000 al massimo ”black block”. Questo assodato che se non del tutto giusto non è sbagliato attaccare un Mc Donald’s o una banca, non è politicamente utile, ma nemmeno moralmente sbagliato. Moralmente sbagliato è stato invece attaccare i piccoli negozi, i bar, le automobili: certo nulla in confronto alla violenza psicologica (e spesso anche fisica) di matrice ideologica quotidianamente esercitata su quasi tutti i soggetti che compongono questa società: l’ansia di trovarsi un lavoro e di trovarlo a condizioni accettabili, la rincorsa al continuo competere, a farsi bastare i pochi soldi per campare, i ricatti, numerosissimi, sempre più numerosi e legittimati anche dall’EXPO stesso che non si configura più come una semplice fiera di multinazionali ma come l’inaugurazione e l’inasprimento di un modello di sfruttamento ( a dispetto delle fantasiose ricostruzioni di Repubblica comunque i fermati sono tutti precari o disoccupati).
Il giornalismo tuttavia, è noto, non è una scienza oggettiva, e nemmeno la scienza è così oggettiva come si crede: scienziati e giornalisti sono uomini e donne, cittadini con padroni da accontentare, interessi da servire, interessi (anche personali) da perseguire, opinioni e libertà di scegliere le direzioni in cui andare a cercare: possono evidenziare alcuni aspetti di un fatto e trascurarne (anche volontariamente) degli altri. Come lo scienziato intervista la natura, il giornalista intervista i fatti, ma come lo scienziato, è lui a scegliere le domande, a decidere i tempi, a selezionare le risposte. Assistere in prima persona ad un evento e poi constatare quanto i media e le TV siano capaci di manipolarlo è un’esperienza formativa che tutti dovrebbero fare. #NoEXPO #Alvaropensacitualpd
PS.
Se ancora non foste a conoscenza delle nuove forme di sfruttamento del lavoro che EXPO ha legittimato:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/23/gratis-ce-expo/1528979/