Pescatori di inquilini
Di grida represse
di pensieri scalzi
di infide lavatrici
di cinture e bastoni
traboccano
i palazzi
come le reti dei trabucchi
singhiozzano
sangue di pesci
dall’Adriatico ai bastioni
di una periferia disoccupata.
Di grida represse
di pensieri scalzi
di infide lavatrici
di cinture e bastoni
traboccano
i palazzi
come le reti dei trabucchi
singhiozzano
sangue di pesci
dall’Adriatico ai bastioni
di una periferia disoccupata.
Sotto la pioggia, paese sei come un gigantesco luna park abbandonato a cui l’ultima pioggia del mese la festa ha rovinato Sotto la pioggia, paese nella tua piccola periferia, sulle poche sue strade, una voluminosa colata d’asfalto con traslucido scroscio mi ha sorpreso Sopra la pioggia, paese c’è un altro paese in cui si arriva…
Tutto le scivolava addosso come un breve scroscio di acqua alla riva che verso la cascata partiva. Spero che non tutto le scivoli dentro, sul suo motore di movimento, l’onda che ritorna dal centro. Tutto le scivolava addosso, come il nero tenebroso dell’inchiostro, che crudele si sparge sulla pagina e ti urla ”Immagina!” Spero che…
Cronico ritardatario di un autunno in t-shirt, coetaneo birichino con la lampada sbagliata e l’abbigliamento fuori stagione. Si farneticava di te, sappilo e per te, autunno, si fremeva. Ma faticavi a giungere, con quel ghigno ansiogeno che solo le stagioni promettenti sanno regalare quando si fanno attendere. Faticavi a farti buio nella luce, cantante famoso,…
Come si inseguono accidiosi quei fanali là dietro gli alberi tra i rami stillanti di pioggia. Come si inseguono e come sbadigliano luce sull’altrettanto accidioso viale della stazione. Il motore del treno fischia flebile, fischia acuto, fischia stridulo, fischia, come noi. Ed il plumbeo mattino d’autunno come un grande fantasma intorno respira. E tu che…
Scandaglio i ricordi infantili ci trovo pietre preziose e ram e floppy fuori uso mi imbatto in soldatini e nascondini in estati meritate mi ravvedo per certe cretinate e mi sento come un genio per altre premature intuizioni ma come potevo io sapere, vedendomi queste mani, di chi sarebbero diventate?
Ero un illuso, un ignorante, un illuso, un ingenuo, ma ero felice. Pian piano ho cominciato a capire, ho cominciato ad essere infelice. Ho assunto coscienza, più o meno con classe. Ho assunto coscienza, più o meno di classe. Ho deciso di cambiare me stesso, ero triste, infelice poiché non ci riuscivo. Sono infine riuscito…